Mi è piaciuto ciò che ha riportato il giornalista, saggista e blogger Maurizio Blondet il 22 aprile 2021. Leggo l'articolo riportato, l'autore è Gianluca Marletta e mi trovo in pieno accordo, anche se sul pensiero del teologo Vito Mancuso riguardante la preghiera se ne può parlare.
Ho capito che viene definito un teologo un po' ateo, di sicuro ha affermato di recente: "Sia chiaro, si è sempre fatto: pregare per chiedere una grazia. Ma è discorde rispetto alla spiritualità contemporanea, che prevede una gestione libera della nostra interiorità" in seguito all'invito del Papa alla maratona di preghiera con il santo rosario nel mese di maggio per chiedere la grazia che sia sconfitto il Covid.
Da piccola cristiana e non teologa mi chiedo innanzitutto perché non si prega per chiedere una grazia, dato che Gesù ci ha detto: "Se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro" (Mt 18,19-20).
Questo, ma anche altri versetti dei Vangeli (come anche "Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto" Lc 11,9) ci fa comprendere che si può chiedere e nello stesso "Padre Nostro", preghiera per eccellenza, insegnata da Gesù, noi chiediamo molte cose, soprattutto il "pane quotidiano", che significa tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Mi sembra che chiedere grazie o doni a Dio sia una cosa buona, visto che così insegna Gesù, come comprendo dal Vangelo.
La mia domanda, però, è un'altra e la porgo apertamente a chiunque sta leggendo questo mio pensiero scritto: "Se Dio è onnipotente, Gli basterebbe veramente solo una parola per far finire la pandemia, per esempio, e allora perché questo non succede?"
Mi piacerebbe restare in silenzio ed aspettare molte risposte, per leggere i vari pensieri a riguardo, mi interesserebbero tantissimo.
Immagino che ognuno ha la sua personale risposta a questa domanda.
Non ho una risposta forte a questa mia domanda, se non che evidentemente esiste sulla terra e nell'universo una libertà dalla quale non si può prescindere e che Dio ci ha donato e ci dona costantemente. Per assurdo che possa sembrare non tutto dipende da Dio. E' un assurdo, perché noi riteniamo Dio come Essere supremo e onnipotente, capace di tutto quindi, ed è così, altrimenti non può essere Dio, diversamente sarebbe un essere limitato. La domanda allora rimane sempre aperta: se è onnipotente perché non pone fine a questa pandemia? Se Dio ci ama ed è ovviamente Amore onnipotente dovrebbe mettere la parola fine al male che ha attaccato l'umanità.
Penso che ci sono due possibili risposte da prendere in considerazione:
(1) Dio è onnipotente, ma non usa la Sua onnipotenza per intervenire nella storia umana, a meno che l'essere umano non glielo chieda, forse perché ha immenso rispetto sia dell'intelligenza che ci ha dato e che desidera che noi usiamo per risolvere i problemi e sia della libertà con cui ci ha creati; se Dio risolvesse all'istante ogni nostro problema noi non impareremmo niente, non faremmo alcun progresso, voglio dire che non sempre i "miracoli" sono la risposta giusta ai drammi della vita umana, il progresso dell'essere umano è una crescita nella conoscenza, quindi è un attraversare i problemi, cercandone la soluzione con le capacità che Dio ci ha donato. Se Dio è Padre (o Madre) come Gesù ci ha detto, un papà bravo non si sostituisce in tutto al figlio nella risoluzione dei suoi problemi, anzi lo aiuta a trovare da sé la migliore soluzione, così impara a cavarsela da solo. Penso che Dio faccia lo stesso con noi, così da aiutarci ad espandere la nostra coscienza in tutto, per farci diventare più grandi e più forti. Il "miracolo" ce lo concede solo eccezionalmente, se ci pensiamo, forse per ricordarci che comunque Egli c'è e da un momento all'altro può fare tutto, ma non ci vizia, non ci dà continuamente miracoli, perché altrimenti ostacolerebbe la crescita dell'umanità nella conoscenza.
(2) La pandemia non è un male, noi possiamo vedere una realtà in modi diversi. Noi riteniamo che sia un male perché dal punto di vista umano ha causato morti e cambiamenti sociali... e se tutto ciò nell'ottica di Dio fosse non un male, ma un evento come tantissimi altri, da cui derivano certe conseguenze che gli esseri umani interpretano come mali?
Quando dico che non tutto dipende da Dio intendo dire che Dio dimora dentro di noi e perciò è anche tutt'uno con la nostra libertà. Noi non sappiamo veramente Chi è Dio, possiamo solo cercare di comprendere qualcosa attraverso Gesù o attraverso altre religioni oppure attraverso la spiritualità libera di chi crede, pur senza aderire ad alcuna religione.
Personalmente credo in Dio, perché pregando ne ho sperimentato l'amore provvidente e sinceramente ho anche pregato per ricevere una grazia e ho ricevuto, magari può darsi che qualcuno mi dica che mi sono fatta tutto nella mia testa, d'accordo, è possibile, ma intanto io credo.
Comunque ciò che ha scritto il teologo Vito Mancuso mi ha fatto pensare: effettivamente credere non significa pregare per chiedere una grazia, ovviamente non è questo, ma chi non lo ha mai fatto? Chi in un momento di grande difficoltà non ha invocato l'aiuto del Cielo? Questo non significa "mercanteggiare", perché il mercante è in sintesi un venditore che ti dà un prodotto in cambio di soldi o qualcosa. Quando si prega non diamo a Dio qualcosa per ricevere altro in cambio. Se qualcuno fa questo, allora certamente si sbaglia, perché è ridicolo pensare di poter mercanteggiare con Dio. Semplicemente si chiede, senza dare proprio niente, al di fuori della lode a Dio, perché niente possiamo dare, tutto è già di Dio, anzi tutto è Dio, tutto è compreso in Dio, cosa possiamo dare che Egli già non è e non ha?
Siamo parte di Dio, siamo scintille divine, siamo in Dio e, se chiediamo, lo facciamo ringraziando, spero, per ciò che di buono già ci ha dato e ancora ci darà.
La lode e il ringraziamento sono la mia preghiera preferita. Se attraverso un momento difficile non nascondo che oso chiedere, ma perché Gesù me lo ha insegnato attraverso i vangeli e mi dispiace per chi la pensa diversamente, ma so che il Suo Amore ascolta e risponde e ci dona ciò di cui veramente abbiamo bisogno. Io sarei d'accordo con chi ha scritto che non si prega per "costringere Dio" a compiere la volontà dell'uomo, ma per aprire il nostro cuore a Dio. Sono d'accordo con chi ha scritto queste parole: "Al momento in cui l'uomo si apre davvero a Dio, egli diventa sede della Sua Presenza": meravigliosa espressione! Grazie per avermela comunicata! Sì, noi diventiamo sede della Presenza di Dio nel momento in cui apriamo il nostro cuore al divino, nel momento in cui preghiamo o semplicemente crediamo nel Suo Amore, cioè nutriamo fede in Lui, ci affidiamo.
Altra bella espressione: "l'uomo è teomorfo, è la manifestazione del Principio in questo particolare mondo e l'uomo in Grazia è - lo dice letteralmente il Vangelo - un dio. Sta all'uomo, dunque, aprire il mondo a Dio, divenire il luogo della Sua manifestazione: non è un mercanteggiare, è un "trasformarsi" nell'immagine reale di Colui che viene evocato. Ed è per questo che la preghiera, anche rivolta verso il prossimo, è tanto importante: essa permette il "riverbero" di questa Divina Presenza anche su altri esseri (perché in realtà TUTTI gli esseri sono invisibilmente legati)".