Una scuola che faccia bene ai giovani!

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Prendo spunto dall'articolo del Prof. Giorgio Calabrese su La Stampa.

La scuola dovrebbe aiutare i giovani a vivere meglio, purtroppo non è così. La maggior parte dei giovani si ammala di ansia. Molti professori sono frustrati e nevrotici (non tutti ovviamente!). Si dovrebbe arrivare anche ad eliminare il giudizio soggettivo dei docenti, ai quali sarebbe meglio dare solo il compito di insegnare (senza valutare). Al posto di interrogazioni e compiti si potrebbero adottare test uguali per tutti e in base al numero delle risposte esatte assegnare i voti. Spesso cambiando il docente cambia la valutazione e non si sa qual è la verità. Io con un'insegnante di matematica al liceo (3° e 4° anno) ero appena in grado di cavarmela, l'ultimo anno, cambiata la docente, con cui finalmente mi trovavo bene a livello umano, anche il mio rendimento salì di voti. A volte il parere soggettivo dei professori rischia di fare danni.

La scuola sarebbe veramente da riformare, posso dire che tutti i bambini e i giovani sono sempre stracarichi di compiti, persino nelle vacanze e questo fa male, poi ci lamentiamo dei problemi psicologici dei giovani (dando sempre tutte le colpe ai genitori!). Anche l'operato dei professori andrebbe severamente controllato dal Ministero, lo dico con tranquillità, pur essendo nata in una famiglia di molte professoresse (mamma, zie, sorella e cugine...che stimo più di me, ma ciò non mi impedisce di dire ciò che penso).

La scuola ideale dovrebbe insegnare meno nozioni e materie inutili e introdurre ore di Psicologia applicata alla realtà: Educazione all'affettività, per esempio, o come imparare a gestire l'ansia, quindi insegnare tecniche di autorilassamento, meditazione e "pensiero positivo", la nostra società ha urgente bisogno di sanità mentale, la cronaca ce lo conferma, bisogna intervenire nella formazione degli individui con una proficua collaborazione tra scuola e famiglia, non in lotta come sempre scaricando le colpe l'una sull'altra.