Un pensiero e un ricordo per Chiara Gualzetti
- Giovanna Russo
- 2 lug 2021
- Tempo di lettura: 4 min
In genere non amo condividere notizie sui crimini della cronaca quotidiana, perché preferisco porre l'attenzione sugli aspetti più belli della realtà, Stamattina però voglio fare un'eccezione, perché sono una mamma e una donna e non possono passare inosservate certe notizie. Mi chiedo da giorni come può un ragazzo diventare un killer senza scrupoli, uccidere una sua coetanea e tranquillamente poi confessare l'omicidio, unico particolare positivo della vicenda, almeno si sa con certezza chi è il colpevole e chi è da rieducare nella mente ed anche mettere in carcere. Penso che in questa società la crudeltà sta dilagando sempre di più. Veramente c'è qualcosa che non va, per riprendere il verso di una canzone di Vasco Rossi: sembra che aumentino sempre di più i crimini e purtroppo i femminicidi. Questa volta non è una donna sposata, che voleva lasciare il marito e che è stata uccisa da un uomo incapace di accettare il cambiamento. Questa volta è solo una ragazza uccisa da un suo coetaneo, un giovane di soli sedici anni, che dopo un femminicidio progettato a sangue freddo (ho letto che aveva portato con sé un coltello, quindi aveva proprio l'intenzione di ucciderla), confessa il suo crimine e sembra che conducesse una vita apparentemente normale, viveva in una famiglia regolare, i suoi studi andavano bene, non sembrava che avesse problemi e allora? Cosa spinge un sedicenne apparentemente normale ad uccidere?
In questa società attuale mi sembra che non si riesca più ad educare i figli a vivere i sentimenti più autentici, perché molti di loro crescono anaffettivi e crudeli? Perché? Sarà forse la "sub cultura" dei videogiochi della playstation in cui i ragazzi vedono scene orrende e "per gioco" uccidono come se fosse niente e giocando purtroppo provano piacere: ci rendiamo conto di che razza di giochi esistono? Io li vieterei tutti, se potessi, ma al governo nessuno veramente si interessa delle nuove generazioni e della salute mentale dei ragazzi, se qualcuno veramente se ne interessasse non esisterebbero certe schifezze. Intanto continuo a chiedermi perché un giovane uccide senza pietà e con premeditazione una sua amica: sarà anche perché le comunicazioni con il prossimo ormai sono quasi sempre virtuali e questo sta portando a violentare la nostra vera natura umana, che ha bisogno di contatti fisici, di guardarsi negli occhi, di baciarsi e abbracciarsi e di comunicare con tutto se stessi? O sarà perché anche nelle famiglie purtroppo non si apprende più l'arte di amare, certo è che qualche domanda dobbiamo farcela e ognuno di noi può nel suo ambiente, nel proprio mondo fare qualcosa di veramente importante per educare all'amore vero, al rispetto, ai sentimenti, al dialogo. Personalmente penso che tutto ciò che facciamo entrare nella nostra mente, anche attraverso videogiochi violenti, può portare a sviluppare fantasie pericolose. Vorrei dire a noi tutti genitori di indirizzare i figli quanto più possibile verso pensieri e sentimenti positivi. Sembra veramente assurdo che un ragazzo arrivi a tanta atrocità, forse qualche domanda bisogna porsela come società. A livello sociale si seguono solo gli interessi economici di chi produce videogiochi violenti, per esempio, siamo una società che purtroppo permette tutto, in nome del dio denaro. Si permette tutto, anche ciò che tutti comprendiamo essere spazzatura per le menti dei giovani, e si preferisce lasciare i ragazzi liberi di fare ciò che vogliono, fin da bambini, perché è più facile purtroppo che mettere paletti e dire di "no" ad una certa cultura dell'orrore.
Mi rivolgo soprattutto a tutti noi genitori: parliamo ai figli di come la mente va nutrita di contenuti buoni e belli, perché ciò che noi facciamo entrare nella nostra mente è come un programma che immettiamo in un computer, la ripetizione di giochi e fantasie va a riprogrammare la mente subconscia. Purtroppo si ignora il potere che abbiamo di creare la nostra realtà nel bene e nel male. Bisogna diventarne consapevoli, ciò che noi permettiamo di fare entrare nei nostri pensieri, nelle nostre fantasie (anche sotto forma di videogiochi) e ciò che per abitudine pensiamo e diciamo prima o poi diventa realtà. Io non so che tipo di vita facesse questo ragazzo, ma sto cercando una risposta ad un comportamento così inspiegabile. Ora Chiara è andata via per sempre, ma insieme alla sua vita c'è la vita di questo ragazzo che si è rovinato per sempre, anche lui purtroppo ha ucciso se stesso, non fisicamente, è ovvio, ma come vero uomo non esiste, è diventato un vero demonio, quel demonio a cui lui vorrebbe dare la colpa, dicendo di avere seguito una forza superiore per commettere questo atroce reato. Il demonio o il male in senso più generico entra in chi lo fa entrare, cioè siamo sempre noi esseri umani che, con le nostre scelte, permettiamo al male di entrare nei pensieri e nelle fantasie, non ci sono giustificazioni che tengano, è facile incolpare il demonio, la realtà è una sola: siamo sempre noi gli unici artefici della nostra vita e di ciò che ci accade nel bene e nel male. Nessuno pensa e agisce al posto nostro. Un tale crimine commesso con lucidità e premeditazione non è una cosa che passerà, tutta la sua vita è e resterà macchiata dal sangue innocente di Chiara

che lui ha versato e questo sangue invocherà giustizia divina in questa vita e in quella eterna.
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