Migranti: promuovere lo sviluppo economico nei loro Paesi e qui accoglierli con dignità e Amore
- Giovanna Russo
- 26 set 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Tre giorni fa, il 23 settembre '23, il Papa ha pronunciato queste parole sul dramma dei migranti che desidero condividere perché sono illuminanti:
"Non possiamo mandarli indietro"
"Migranti come ping-pong, vivono nel regno del terrore"
"C'è un grido di dolore che più di tutti risuona, e che sta tramutando il mare nostrum in mare mortuum, il Mediterraneo da culla della civiltà a tomba della dignità. E' il grido soffocato dei fratelli e delle sorelle migranti". Così Papa Francesco alla sessione conclusiva degli Incontri sul Mediterraneo (Rencontres Mediterraneennes).
È importante la voce del Papa che penso sintetizzi in modo chiaro la linea che tutta l'Europa, non solo l'Italia, dovrebbe avere.
Sono fratelli, sorelle, esseri umani, semplicemente molto meno fortunati di noi che scappano dalla miseria e/o dalla guerra, da realtà di estrema povertà dove non hanno altra scelta se non quella di migrare e di tentare viaggi della speranza che purtroppo a volte per loro sono la morte e questo loro lo sanno, ma non hanno scelta: o morire di fame nel loro Paese o tentare di migrare, rischiando anche di morire. Chi è indifferente e respingente verso questi nostri fratelli e sorelle africani non si rende conto di quale tragedia disumana vivono per tentare un viaggio che loro sanno potrebbe essere anche la loro morte. Penso che non ci sia niente da aggiungere a ciò che il Papa ha detto: vanno accolti, senza se e senza ma. Vanno salvati dall'inferno da cui sono costretti a scappare. Non hanno possibilità di fare altro, perché nessuno migrerebbe se non fosse costretto dalla miseria mortale. Di recente su RAI3 è stato trasmesso un programma, "Presa diretta", che ha fatto vedere da quali condizioni di tragica ed estrema povertà fuggono i migranti, molto spesso si tratta di una persona della famiglia che dovrebbe poi mandare i soldi a casa ed invece muore nella traversata e di lui non hanno più notizie. Se noi comprendessimo veramente la tragedia umanitaria che vivono queste persone non ci porremmo la domanda se accoglierli o meno, ma come aiutare questi Paesi a svilupparsi economicamente. Questa per me è l'unica soluzione vera al problema, perché fino a quando nei loro Paesi si muore di fame le migrazioni non finiranno mai. Tra morire di fame nel posto di origine e tentare un possibile viaggio della salvezza è ovvio che proveranno sempre il secondo. Le migrazioni ci sono sempre state nella storia umana e ci saranno sempre, è un fenomeno umano naturale: è l'istinto di sopravvivenza che porta ad emigrare. Non si emigra per viaggiare da turisti, ma per fuggire dalla morte, sia ben chiaro e tutti noi lo faremmo se ci trovassimo in quelle condizioni. Certamente bisogna fermare i trafficanti di esseri umani, quelli che guadagnano sulla pelle di questi disperati, ma non basta, perché anche la malavita locale ci sarà sempre, purtroppo come in ogni Paese: noi siamo riusciti a sconfiggere mafia, camorra ed altra malavita? Purtroppo sono battaglie sempre aperte, inutili farsi illusioni, dove c'è la povertà estrema si rafforza la malavita che approfitta di chi non ha scelta. L'unica vera soluzione a queste migrazioni di massa è che l'Europa ed anche tutti i Paesi ricchi del mondo si facciano carico dello sviluppo economico, sociale e culturale in Africa. Bisogna creare lavoro, dignità, fonti di ricchezza nei Paesi da cui fuggono. L'Italia dopo la seconda guerra mondiale fu aiutata dagli Stati Uniti con il piano Marshall, un miliardo e 500 milioni di dollari, che soprattutto l'industria meccanica e siderurgica usò per la ripresa.
È necessario che consideriamo l'umanità una grande unica famiglia: bisogna che in una famiglia tutti possano mangiare e vivere dignitosamente. Non possiamo ignorare chi non ce la fa a vivere, né possiamo permettere che muoiano in mare: se fossimo noi al posto loro cosa vorremmo da un fratello? Penso una mano d'aiuto. È questa mano che bisogna tendere. Questo è scontato. Una volta arrivati in Italia, tutta l'Europa deve farsene carico, altrimenti non avrebbe senso stare nell'Unione Europea. Se nelle difficoltà non siamo uniti, veramente non ha senso.
Bisogna dare case (popolari) ai migranti, non ghetti (tanto meno isole...un'idiozia di cui in politica qualcuno ha parlato: roba da ridere per quanto assurda l'idea!), bisogna istruirli e dare lavoro: sono quella manovalanza di cui abbiamo anche bisogno e chi sarà capace di studiare potrà ovviamente avere anche un futuro decisamente migliore. Bisogna accoglierli, anche perché in Italia purtroppo si fanno sempre meno figli e forse queste migrazioni saranno il futuro della nostra Italia ed Europa.
Comments