Emergenza educativa e psicosanitaria
- Giovanna Russo
- 23 ago 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Un'altra agghiacciante notizia di cronaca in cui una diciannovenne a Palermo viene brutalmente stuprata da sette "uomini", che non possono nemmeno essere definiti tali, perché i veri uomini non arrivano a tanta bestialità, crudeltà e violenza. Penso che siamo in un momento storico in Italia in cui aumentano in modo esponenziale i casi di femminicidi e di violenza sulle donne e non è più possibile restare a guardare, a commentare gli orrori della cronaca e poi non fare niente. È urgente affrontare l'emergenza educativa e psicosanitaria, i comportamenti devianti e violenti aumentano purtroppo sempre più. È il momento (e non si deve rimandare o accantonare il problema) di ricominciare in ogni ambito educativo (famiglia, scuola, oratori parrocchiali e altrove) a ripensare in modo serio a dare la vera educazione, in cui ci sia innanzitutto il RISPETTO della vita umana, degli altri, l'amore vero fatto di gentilezza e cortesia, nella famiglia e nella scuola si dovrebbe insegnare Educazione in senso generale (rispetto delle regole, degli altri e della Vita umana), poi EDUCAZIONE ALL'AFFETTIVITÀ e anche educazione sessuale, con persone esperte e competenti, tra cui psicologi e filosofi, insegnanti preparati. Inoltre c'è un'emergenza psicosanitaria: è il caso di aumentare gli sportelli di ascolto psicologico, ovunque, nelle scuole come nei posti di lavoro, perché il disagio psicologico purtroppo è in aumento. I giovani sbandati (non tutti ovviamente) abusano di droghe e alcol e queste sono le amare conseguenze. Non solo sono necessari gli sportelli psicologici, ma anche le cure sanitarie per chi mostra comportamenti violenti e rischiosi per sé e per gli altri e con dipendenza da alcol e droga. Bisognerebbe vietare di vendere nei locali oltre una birra a persona, mettere dei limiti e seri controlli per le strade e fuori dai locali, telecamere il più possibile, affinché i delinquenti siano poi individuati e fermati. Le cure mediche devono essere assicurate a questi giovani sbandati, perché dopo la legge Basaglia i manicomi sono stati chiusi, d'accordo, ma non vi sono strutture adeguate per la cura di persone con seri disturbi comportamentali, perché ragazzi violenti, che fanno abuso di alcol e droghe, hanno sicuramente problemi da curare, derivanti da chissà quali inferni familiari e sociali in cui hanno vissuto. Non si può più fare finta di nulla e andare oltre senza chiedere alle Istituzioni che si intervenga in qualche modo. Che società stiamo diventando? Concludo dicendo che anche da un punto di vista legale occorrono leggi molto più severe, se non la pena di morte, quando le prove di efferati femminicidi e violenze sono schiaccianti. Si arriva a pensare a queste misure estreme, dopo aver letto nei particolari l'ultima tragedia accaduta. Mi auguro che per queste sette bestie diaboliche non ci sia nessun riguardo e che possano marcire in carcere, io li metterei ai lavori forzati a vita.
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