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Dio, le religioni e le guerre

“Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno”

Se la religione (ed una in particolare) produce questa mentalità terroristica, meglio essere atei e inneggiare alla PACE e alla VITA.

Eccessi ed estremismi o fondamentalismi a parte, tutte le religioni dovrebbero portare al rispetto della VITA umana, di qualunque Paese o etnia sia. Che fede è quella che spinge ad uccidere fratelli e sorelle? Se non concepiamo l'umanità come un'unica famiglia di Dio e se non comprendiamo che l'AMORE messo in pratica è l'unica vera "religione" da praticare, secondo me non si è capito niente di Dio e dei suoi Comandamenti. Se sta scritto: NON UCCIDERE come si può solo pensare di uccidere in nome di Dio (Allah, in questo caso)? Dio può volere la morte, il terrorismo? No di certo, ogni persona dotata di ragione ci arriva. Questi terroristi non hanno nulla a che vedere con la religione, meno che mai con la fede in Dio, sono solo purtroppo delinquenti che vogliono difendere le loro idee con le armi, la violenza e lo spargimento di sangue innocente.

Dio è Amore, a prescindere dalla religione che si vuole o meno professare. Se non si vive con azioni concrete d'amore e di pace in realtà non si crede in niente e nessun Dio. A nulla servono testi sacri (Corano o Bibbia o altri scritti...umani), riunioni di preghiere, riti e cerimonie varie se poi viviamo in modo distruttivo e violento.

Dio non è nella nostra interpretazione di un versetto, per esaltare l'odio umano, Dio non è nei templi, nelle moschee o nelle chiese, Dio è dentro di noi, nel nostro cuore: è l'Amore vissuto, praticato, vero, fatto di azioni di pace, rispetto, concordia con gli altri esseri viventi, Dio è nelle azioni e nelle parole buone che vengono da un cuore capace d'amare, non nella recita di preghiere e nella partecipazione ai riti, che è pura esteriorità, recita passiva di versetti o di preghiere imparate per condizionarci ad una certa mentalità. Come si può pensare che partecipando ad un qualsiasi rito di qualsiasi religione noi entriamo in contatto con Dio? Personalmente non credo in questo, ho superato certi condizionamenti che anch'io avevo ricevuto. Ovviamente è solo il mio modesto punto di vista, è solo una mia idea in cui credo per convinzione personale e non per condizionamento ricevuto. Dio non è nel rito esteriore, Dio è in ogni essere vivente, Dio è in me come in te, Dio è in ogni forma di VITA, Dio è l'universo, Dio siamo noi tutti, l'UNO in cui tutti eternamente esistiamo, trasformandoci, perché l' energia vitale non ha inizio né fine, è eterna: il tempo non esiste, se non nelle nostre categorie mentali. Adorare Dio significa amare ogni forma di vita e l'intero universo, il pianeta e tutti gli esseri viventi. Io credo in questo Dio che vive in noi, sempre. Se vogliamo ascoltarlo, facciamo emergere da noi l'Amore: in ognuno di noi vi è una sorgente d'amore, la scintilla divina che siamo, perché l'energia della vita che è in tutto ciò che esiste voglio chiamarla Amore, cioè Dio, perché è l'energia della Vita, è energia vitale, divina, creatrice.

Dio è VITA, Dio è Amore, Dio è l'energia universale eterna, per me, non chiuso in templi o precetti religiosi, divieti e regolette inventate dagli uomini per crearsi la religione, che ha uno scopo tranquillizzante, come dire: se io faccio questo o quel rito, se io leggo quei versetti e penso di ascoltare Dio, allora sono credente e praticante, allora Dio mi ama e io merito il paradiso...fa niente poi se uccido i fratelli o faccio soffrire...questo non ha importanza! No. Per me tutto ciò è incongruente e assurdo. Devozioni e religiosità sono azioni esteriori che possono diventare veramente l'oppio dei popoli, come diceva Marx, possono produrre poi mentalità chiuse, bigotte per un certo moralismo che ogni religione inculca (con pericolose conseguenze per il proprio benessere interiore e per sani rapporti con gli altri) e pretesti di divisione con chi è diverso da ciò in cui la religione di appartenenza fa credere essere giusto.

La vera FEDE non ha bisogno di religiosità, di esteriorità, di tante cerimonie, di vestiti religiosi e voti a Dio, che il più delle volte sono promesse non mantenute a Dio (più si vuole reprimere una parte di sé e più essa viene fuori) o fondamentalismi e conseguenze folli derivanti. La vera FEDE è vivere nell'amore concreto, tutto qui, è vivere praticando la pace e la concordia, volendo e facendo il bene di tutti, prima di tutto di sé stessi e di conseguenza degli altri. Chi ha imparato ad amare se stesso è già ad un ottimo livello di vera fede: noi siamo una scintilla divina e se non ami te stesso come puoi pensare di amare gli altri? Questa per me è la vera fede, tutto il resto sono parole al vento, anche pericolose, dettami inutili e che schiavizzano l'uomo, privando l'anima della LIBERTÀ che è essenziale per essere veramente se stessi e per vivere serenamente. La religiosità per me fa male, fa danni psicologici, portata agli estremi produce poi pericolosi fondamentalismi.

Tornando a ciò che sta accadendo oggi in Medio Oriente ora ci vorrebbe al governo anche di Israele un vero uomo di Dio, capace di affermare: "Io non credo nella guerra, che è odio e distruzione, è morte, è l'inferno. Io credo veramente in Dio e non attacco i fratelli, scelgo di fare trattati di pace, anche a costo di perdere un pezzetto di questa terra, anche a costo di dover emigrare con il mio popolo, io non uccido perché veramente credo in Dio, il Dio della vita e della pace". Quando ascolterò un uomo che parla così lo riconoscerò come vero credente. Le etichette religiose non significano nulla se non si vive da figli di Dio, che è Amore, VITA e Pace.



https://www.ildubbio.news/cronache/un-uomo-apre-il-fuoco-in-centro-a-bruxelles-due-morti-akuglzih


 
 
 

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