Ancora notizie di femminicidi: cosa sta succedendo nella nostra società?
- Giovanna Russo
- 9 nov 2022
- Tempo di lettura: 5 min
https://tg24.sky.it/milano/2022/11/08/litigio-moglie-tentativo-esplosione-casa-mantova
Pubblico questa notizia perché è finita bene, ma ce ne sono tante altre, una al giorno ormai, almeno una se non di più, in cui purtroppo non c'è stato modo per la donna di sopravvivere alla follia di chi avrebbe dovuto amarla. È da troppo tempo ormai che qualcosa non va per niente bene nella nostra società. Si leggono o comunque si apprendono notizie tragiche di quotidiani femminicidi e la nota più triste ed agghiacciante è che molto spesso i figli assistono a questi tragici orrori, invece che vivere come si dovrebbe in una famiglia serena, mi chiedo anche che conseguenze avranno nella loro psiche.
Cosa ci possono dire a riguardo di questo fenomeno i sociologi e gli psicologi? Che sta accadendo in questa nostra attuale società? Dire che l'istituzione famiglia è in crisi è poco, è scontato, è banale, si vede fin troppo bene. Mi domando perché non si è più capaci di gestire in modo razionale la fine di un rapporto o altro genere di problemi (come quelli economici, per esempio)? In questo tipo di realtà da donna sento che bisogna attenzionare le giovani donne, le ragazze, possibili future mogli e lo faccio con lo spirito e l'esperienza di una donna oltre i cinquanta, moglie e mamma che sa cos'è la vita familiare: attenzione ragazze! Prima di sposarvi non sognate principi azzurri che non esistono, non credete nell'amore ad ogni costo, l'amore di coppia vero è rarissimo, un "maschio" non è detto che sia un "uomo" e per di più capace di amare. Ragazze ricordate che l'unico vero amore che bisogna sempre alimentare e tenere vivo è quello verso se stesse, non permettete a nessuno di manipolarvi e di farvi rinunciare ai vostri sogni, a questi sappiate pensarci bene prima del matrimonio. Ci sono sicuramente uomini sani di mente, buoni e razionali, ma prima di sposarvi accertatevi che siete di fronte ad una persona estremamente matura, responsabile e sana di mente, razionale. Non sono tutti così, molti sono incapaci di gestire la loro vita emozionale.
Non basta la passione iniziale di un rapporto per decidere di sposarsi o andare a vivere insieme. I tempi sono cambiati: la crisi economica che stiamo vivendo comporta quasi l'impossibilità per molti di mettere su famiglia. Sono certa che in molti casi i problemi economici fanno sorgere litigi e incomprensioni e da questi poi il peggio; in molti casi la volontà di separazione da parte della donna mette il compagno o marito di fronte alla sua incapacità di accettare il "fallimento" o la fine del rapporto e dallo stato di profonda frustrazione al femminicidio il passo è breve, purtroppo accade. L'uomo non ha imparato a saper perdere, non vuole accettare e uccide, questa è la triste realtà di cui bisogna tener conto prima di fare passi decisivi e di mettere al mondo figli. Più che "corsi prematrimoniali" che non servono a niente bisognerebbe fare agli uomini soprattutto, futuri mariti, corsi di formazione psicologica, insegnare loro cosa vuol dire amare ed anche insegnare che un rapporto può finire e a chi rivolgersi quando la frustrazione e la sofferenza è tale da non saperla gestire e insegnare che essere lasciati non significa aver fallito come uomo. Ognuno di noi non è il rapporto che vive da anni e anni, restiamo singoli individui che possono ricominciare a qualsiasi età un'altra fase della vita. La donna non è un possesso dell'uomo: è libera e può decidere di porre fine ad una relazione che non è funzionale a se stessa. Bisogna educare fin da piccoli a saper accettare i fallimenti della vita, anche la fine di un rapporto di coppia o la fine del proprio lavoro (licenziamento) e come rialzarsi dalle cadute della vita, si chiama resilienza. Bisognerebbe nelle scuole fare delle ore di psicologia applicata alla realtà, una "psicologia positiva" che insegni ad amare se stessi e gli altri e a saper affrontare le difficoltà enormi dei rapporti e della vita. Non importa se per fare questo bisogna sapere qualcosa di meno di altre materie. Le nozioni
culturali si possono sempre imparare dopo, qui è necessaria l'emergenza educativa psicoaffettiva, bisogna insegnare a vivere civilmente e con padronanza di sé. Bisogna educare a saper gestire le emozioni cosiddette "negative": rabbia, tristezza, fallimento, desiderio di vendetta, frustrazioni varie. C'è tanto bisogno di insegnare ad amare, perché come scriveva il grande Erich Fromm l'amore è un'arte e si può imparare, ricordo il suo bellissimo famoso libro: "L'arte di amare".
Allo stato attuale non sono d'accordo con chi vuole incoraggiare i giovani a mettere su famiglia perché è necessario far salire la natalità. Attenzione! Penso che dato il degrado psicologico e morale della nostra società bisogna invece invitare alla prudenza e soprattutto le donne. Il matrimonio non è necessario, bisogna essere molto preparati e maturi. Inoltre bisogna attenzionare sulla realtà senza ingannare i giovani: un matrimonio o una convivenza oggi richiede sicuramente una solida posizione economica, senza la quale è bene non pensare di mettere su famiglia, perché i tempi sono difficili e crescere dei figli comporta costi che non tutti possono affrontare. Dico tutto ciò con dispiacere, perché il sistema politico non è stato in grado di promuovere una società capace di dare lavoro a tutti, un lavoro che non sia solo per sopravvivere (purtroppo gli stipendi di oggi nella maggior parte dei casi bastano a stento alla sopravvivenza e così a molti giovani hanno rubato il futuro della famiglia), perché mantenere una famiglia comporta ingenti spese. Prima di sposarsi bisogna avvisare i giovani che il matrimonio non è una promessa di amore eterno e scontato, chi vi racconta queste favole vi inganna. Il matrimonio è la fine dell'amore romantico e questo dovete saperlo, per non andare incontro alle delusioni, la famiglia comporterà responsabilità, rinunce a voi stessi, gestione economica da saper affrontare (altro che romanticismo! Bollette da pagare, tasse e spese di ogni genere: ecco perché è necessaria la solidità economica, diversamente è preferibile vivere da single, e soprattutto sono necessari i nervi saldi).
Il matrimonio non è il coronamento dell'amore, mi verrebbe quasi da dire che, se volete vivere l'amore, evitate di sposarvi. È un'affermazione forte, lo so, esagerata e non valida per tutti, lo so. Esistono gli amori veri anche nei matrimoni, ne sono consapevole, esistono coppie che sanno gestire le difficoltà e gli urti della vita. Ne sono testimone personale. Ci siamo, esistiamo: è vero, ma ci sono anche tantissimi casi, ormai troppi, di follia omicida o femminicida e bisogna attenzionare i giovani e non invogliare a fare passi di cui non sono pienamente consapevoli. Se non siete pronti a rinunciare al vostro "ego" non sposatevi, soprattutto non fate figli, perché i figli cambiano la vita, che lo vogliate o no, bisognerà avere pazienza infinita, forze fisiche dopo notti insonni e tanti soldi per fronteggiare la realtà. Se siete in queste condizioni e se siete consapevoli che nel matrimonio si seppellisce il romanticismo allora sposatevi pure, ma prima fate un corso di psicologia per imparare ad amare e a gestire gli eventuali fallimenti (invece di "corsi prematrimoniali ecclesiastici" perfettamente inutili). Alle figlie, alle giovani donne inviterei alla prudenza: attenzione a chi vi scegliete come compagno di vita, non è necessario un uomo a fianco, a meno che non sia proprio una persona estremamente matura, buona e responsabile. Ce ne sono pochissimi: attenzione! Prudenza!
Questa storia di cui ho pubblicato il link è finita bene, lei si è salvata con i figli, ma per una che si salva mille ne muoiono, bisogna riflettere su cosa sta succedendo in questa barbara società.
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